Sulla Lista Monti assieme a Fini e Casini ho proprio toppato. Per il resto sul PD sono stato troppo "generoso" e ho sottovalutato il PDL. Assurdo che abbia dato Rivoluzione Civile in Parlamento. Su Grillo ho sbagliato di poco.
Per fortuna o per sfortuna, avevo ipotizzato tre possibili governi. Ebbene il terzo scenario da me prospettato è un'ipotesi non più così remota.
Per fortuna o per sfortuna, avevo ipotizzato tre possibili governi. Ebbene il terzo scenario da me prospettato è un'ipotesi non più così remota.
Dai miei numeri, prevedo tre possibili governi:
1. Bersani alleato con Monti e Ingroia
2. Bersani con Monti e Grillo
3. Bersani e Berlusconi, il compromesso storico
L'ipotesi tre è da escludere per ovvie ragioni. L'ipotesi due non sarebbe sostenibile: come potremmo aggrapparci a Grillo? L'ipotesi uno è la più probabile (ma non sufficientemente sostenibile).
Ecco le mie previsioni:
PD + Sel 34%
PDL + Lega 26%
M5S 21%
Lista Civica Monti 14%
Rivoluzione Civile 4% (siamo al limite della soglia di sbarramento)
Fare 1%
Vado alle prime analisi.
Non mi soffermo su ciò che è successo al Senato perché i numeri parlano chiaro. Disastro del sistema elettorale.
Prendendo in prestito il quadrato semiotico di Greimas, quattro sono le categorie con cui si possono classificare queste elezioni:
Il PD ha fallito la sua missione. Bisogna dire che Berlusconi non ha fatto il pieno in quanto anche i suoi voti sono in netto calo.
Resta il fatto che la scelta di Bersani di portare alle elezioni un partito di sinistra senza contaminazioni destrorse è stata fallimentare. Due le motivazioni principali: il partito è vecchio e non si rinnova ormai da anni; la gente ha paura di votare a sinistra. Possiamo dire ciò che vogliamo ma la sinistra in Italia non ha mai avuto (e probabilmente mai avrà) la maggioranza. Al di là di Berlusconi, al di là di tutti i problemi della nostra classe dirigente, bisogna dire che l'Italia è un Paese con la maggioranza delle persone che sono apertamente di destra.
Capitolo voto di pancia.
Prima la "panza", poi il resto. Siamo così noi italiani. Anche quando si parla di amministrazione pubblica noi restiamo profondamente egoisti. Prima vengono i nostri interessi, poi quelli della comunità: ecco il motivo per cui prima di dare il voto a qualcuno pensiamo sempre ai nostri benefici e ai nostri guadagni, in ultima, se resta tempo, pensiamo alla società. Se a questo sommiamo la crisi ecco che votare gente populista come Grillo diventa automatico. Perché Grillo aizza la folla, fa leva sui problemi comuni delle persone, incita una ribellione senza riflessione. Grillo cerca il consenso senza far riflettere le persone, anzi, de-responsabilizzandole. Come ci riesce? La ricetta è semplice. Prende il problema che più attanaglia l'Italia (disoccupazione, crisi degli stipendi) e lo rovescia. Come? Attaccando i politici e tutti i loro benefici. Per carità, è vero che i nostri politici hanno esagerato con i privilegi, però in questa maniera si perde di vista il resto. E così la gente si toglie il fardello della responsabilità civica e scarica la colpa del fallimento italiano sui politici. No, non è così. Se siamo arrivati fino a questo punto la colpa è nostra, non dei politici. Fin quando le vacche erano grasse abbiamo appoggiato il modo di fare della nostra classe dirigente, adesso che non c'è più nulla scarichiamo la colpa su di loro. Come se la società la portano avanti solo loro. E che dire degli imprenditori truffaldini? E degli operai pronti a fregare l'azienda in cui lavorano? E gli impiegati statati che se ne infischiano della produttività? E tutti i dipendenti pronti a fregare il proprio capo? E tutti coloro che imbrattano le città? E tutti gli spechi di noi cittadini? E tutti coloro che corrompono e si fanno corrompere, che evadono, che non rispettano mai nessuna legge? Che c'entrano i politici? Gli italiani sono degli incivili sofferenti cronici (è così dall'unità se ci pensiamo bene). Incivili perché non badano ai propri interessi; sofferenti perché sommersi da problemi come la disoccupazione, la crisi, i tagli e via dicendo. Grillo ha solo approfittato di questa situazione.
Francès
Non mi soffermo su ciò che è successo al Senato perché i numeri parlano chiaro. Disastro del sistema elettorale.
Prendendo in prestito il quadrato semiotico di Greimas, quattro sono le categorie con cui si possono classificare queste elezioni:
- Grandi sconfitti (Fini, Ingroia, Di Pietro) [posizione S2 del quadrato semiotico]
- Sconfitti vincitori (Bersani)
- Vincitori sconfitti (Berlusconi)
- Grandi vincitori (Grillo) [posizione S1]
Il paradosso è che mentre le categorie gremaisiane sono chiare, pragmatiche e distinte, la nostra situazione politica non ha le stesse caratteristiche. Cioè la situazione all'indomani delle elezioni è che, nonostante [o meglio, proprio perché] il quadro sia ben delineato, non è possibile formare un governo che assicuri una stabilità duratura. Insomma, nemmeno la semiotica, scienza dei segni, può dare una soluzione politica per quanto riassuma bene la situazione.
Capitolo Grillo e il dramma democratico.
Il vero vincitore di queste elezioni non governerà da solo. Il partito che ha preso più voti non farà parte della maggioranza. Questa è una prima grande anomalia e un grande deficit democratico. Però trattandosi nello specifico del movimento di Beppe Grillo è una fortuna, aggiungerei.
La seconda anomalia l'ho avvertita quando finalmente ho sentito la voce di alcuni grillini. Loro hanno un programma ben preciso (dicono), tuttavia non lotteranno per applicarlo. Il loro modo di governare sarà molto più semplicistico: valuteranno ogni singola proposta e, se consona ai loro ideali, collaboreranno con destra o sinistra che sia. Questo modo di operare è aberrante. L'Italia è un sistema complesso e quindi ha bisogno di essere gestita con un progetto, con una struttura ben delineata. Non si può andare avanti alla giornata come propongono i grillini perché ogni proposta approvata rischia di snaturarne una precedente. Anche perché la democrazia non può affidarsi all'umore di Grillo o dei grillini. E questa non è inesperienza politica, è semplicemente mancanza di cultura e formazione politica. Il politico professionista dov'è finito? In questi giorni si parlava del M5S come di una comunità. L'Italia è uno Stato. Non una comunità (che è un embrione dello Stato... ).
Capitolo rimonta PDL.
Bastava che le elezioni cominciassero un giorno dopo e Berlusconi avrebbe trionfato. Ho preso appunti sul testa a testa PDL-PD con le rispettive coalizioni (parlo della Camera e non del Senato per ovvie ragioni di semplicità).
Su 61446 sezioni alla Camera il risultato finale è stato: PD 29.54%, PDL 29.18%. Il testa a testa è stato drammatico e riporto i momenti salienti:
15531 sezioni, 32.5% - 26%
21094 sezioni 31.6% - 26.80%
24343 31.6% - 27%
39589 30.6% - 28.3%
50208 30.07% - 28.71%
53724 29.85% - 28.88%
58085 29.70% - 29.03%
60510 29.56% - 29.14%
61446 29.54% - 29.18%
Berlusconi è andato vicinissimo alla vittoria alla Camera. In poche parole, avrà ancora voce in capitolo. Purtroppo.
Capitolo Monti.
Abbiamo un parlamento con tre uomini (PD, PDL e M5S) e una gamba (Monti).
A che cazzo serve avere in Parlamento Monti con una truppa di parlamentari così esigua? Non può essere decisivo per una possibile svolta riformista dell'Italia. Potrebbe dare una mano a PD (o PDL) in un accordo di governo. E questa cosa mi rende nervoso. L'Italia aveva bisogno di Monti-politico? La sua veste non era quello di tecnico? Perché questo passo indietro? A chi ha giovato? Un anno di operato (tecnico) buttato al vento. Monti adesso è un politico come gli altri e non ha nessun valore aggiunto. Ripeto, a che cazzo ci serve questa gamba?
Capitolo governabilità.
Al momento è meglio aspettare la posizione del PD (Bersani, sei vivo? Dove sei finito? Perché non ti presenti?). Berlusconi ha iniziato a spararle grosse. Grillo sembra convinto di andare da solo. Monti fa il politichetto di turno.
[aggiunto il 27 febbraio]
Capitolo fallimento PD.Il PD ha fallito la sua missione. Bisogna dire che Berlusconi non ha fatto il pieno in quanto anche i suoi voti sono in netto calo.
Resta il fatto che la scelta di Bersani di portare alle elezioni un partito di sinistra senza contaminazioni destrorse è stata fallimentare. Due le motivazioni principali: il partito è vecchio e non si rinnova ormai da anni; la gente ha paura di votare a sinistra. Possiamo dire ciò che vogliamo ma la sinistra in Italia non ha mai avuto (e probabilmente mai avrà) la maggioranza. Al di là di Berlusconi, al di là di tutti i problemi della nostra classe dirigente, bisogna dire che l'Italia è un Paese con la maggioranza delle persone che sono apertamente di destra.
Capitolo voto di pancia.
Prima la "panza", poi il resto. Siamo così noi italiani. Anche quando si parla di amministrazione pubblica noi restiamo profondamente egoisti. Prima vengono i nostri interessi, poi quelli della comunità: ecco il motivo per cui prima di dare il voto a qualcuno pensiamo sempre ai nostri benefici e ai nostri guadagni, in ultima, se resta tempo, pensiamo alla società. Se a questo sommiamo la crisi ecco che votare gente populista come Grillo diventa automatico. Perché Grillo aizza la folla, fa leva sui problemi comuni delle persone, incita una ribellione senza riflessione. Grillo cerca il consenso senza far riflettere le persone, anzi, de-responsabilizzandole. Come ci riesce? La ricetta è semplice. Prende il problema che più attanaglia l'Italia (disoccupazione, crisi degli stipendi) e lo rovescia. Come? Attaccando i politici e tutti i loro benefici. Per carità, è vero che i nostri politici hanno esagerato con i privilegi, però in questa maniera si perde di vista il resto. E così la gente si toglie il fardello della responsabilità civica e scarica la colpa del fallimento italiano sui politici. No, non è così. Se siamo arrivati fino a questo punto la colpa è nostra, non dei politici. Fin quando le vacche erano grasse abbiamo appoggiato il modo di fare della nostra classe dirigente, adesso che non c'è più nulla scarichiamo la colpa su di loro. Come se la società la portano avanti solo loro. E che dire degli imprenditori truffaldini? E degli operai pronti a fregare l'azienda in cui lavorano? E gli impiegati statati che se ne infischiano della produttività? E tutti i dipendenti pronti a fregare il proprio capo? E tutti coloro che imbrattano le città? E tutti gli spechi di noi cittadini? E tutti coloro che corrompono e si fanno corrompere, che evadono, che non rispettano mai nessuna legge? Che c'entrano i politici? Gli italiani sono degli incivili sofferenti cronici (è così dall'unità se ci pensiamo bene). Incivili perché non badano ai propri interessi; sofferenti perché sommersi da problemi come la disoccupazione, la crisi, i tagli e via dicendo. Grillo ha solo approfittato di questa situazione.
Francès