venerdì 7 dicembre 2012

Attenti al piano: Monti non verrà sfiduciato

Assorbite le primarie del PD, adesso è il turno del PDL. Berlusconi deve risalire – udite udite- la china.  E il suo piano è chiaro: vincere le prossime elezioni.
Partenza in sordina, la sua. La prima tappa si sta consumando in questi giorni in Parlamento. La missione è arrivare a marzo in forma, e quello che sta succedendo a Palazzo Madama e a Montecitorio è stato il primo squillo: Berlusconi, e con lui il PDL (sempre che non decida di abbandonarlo…), c’è. Certo, ci sono delle leggi che il PDL non vuol votare a prescindere dal piano: non votare il decreto contro l’incandidabilità per i condannati fa gola a tutti, pensate al PDL. Ma il vero intento è un altro.
Tutto finora è andato come Berlusconi si aspettava: voleva le prime pagine e le ha ottenute. Non importa se in questo momento subisce tante critiche o se è palesemente impopolare. Fa parte del piano. La seconda fase sarà quella di screditare del tutto Monti facendo credere agli italiani che questo è stato un governo tecnico fallimentare. E, purtroppo, gli strumenti ce li ha: Monti ha tirato – forse troppo? – la cinghia e  il malcontento è palese. Magari se invece di una IMU così “controversa” e “complicata” avrebbe fatto un’imposta municipale un po’ più chiara almeno nei contenuti, i cittadini avrebbero pagato comprendendo le motivazioni della cifra da sborsare. Anche sul caso Ilva, per esempio, Monti avrebbe dovuto imporsi con più chiarezza. Avrebbe dovuto parlare ai cittadini con onestà e fermezza elencando dati e motivazioni più precise. Perché? Per contenere la demagogia e la deriva berlusconiana.
Le elezioni sono sempre più vicine e Berlusconi ha appena iniziato la sua campagna elettorale. Sarà una lotta dura e senza esclusione di colpi. Il PD sembra sufficientemente forte (mi auguro che non sia come l'Inter di qualche anno fa, ricordate quella che vinceva gli scudetti ad agosto?); Grillo punterà a prendere più voti possibile; Casini e l’area moderata sono lì a guardarsi intorno e aspettano di capire i movimenti della destra in generale.
La speranza è che questa volta a spuntarla sia l’Italia: fra le tante rogne potremmo risparmiarci almeno Berlusconi?

Francès

P.S. [delle ore 17.06 del 09/12/2012]: Bene, Monti. La decisione di dichiarare di dimettersi (confermata o no dai fatti) ingarbuglierà il piano. Oltre che, ovviamente, accorciare di 15-20 giorni la campagna elettorale. Prendere le misure a Berlusconi è già una novità. 

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