Assorbite
le primarie del PD, adesso è il turno del PDL. Berlusconi deve risalire – udite
udite- la china. E il suo piano è chiaro: vincere le prossime elezioni.
Partenza in sordina, la sua. La prima tappa si sta consumando in
questi giorni in Parlamento. La missione è arrivare a marzo in forma, e
quello che sta succedendo a Palazzo Madama e a Montecitorio è stato il primo
squillo: Berlusconi, e con lui il PDL (sempre che non decida di abbandonarlo…),
c’è. Certo, ci sono delle leggi che il PDL non vuol votare a prescindere dal piano: non votare il decreto contro l’incandidabilità per i condannati fa gola a tutti, pensate al PDL. Ma il vero intento è un altro.
Tutto finora è
andato come Berlusconi si aspettava: voleva le prime pagine e le ha ottenute.
Non importa se in questo momento subisce tante critiche o se è palesemente
impopolare. Fa parte del piano. La seconda fase sarà quella di screditare del tutto Monti
facendo credere agli italiani che questo è stato un governo tecnico fallimentare. E, purtroppo,
gli strumenti ce li ha: Monti ha tirato – forse troppo? – la cinghia e il malcontento è palese. Magari se invece di
una IMU così “controversa” e “complicata” avrebbe fatto un’imposta municipale
un po’ più chiara almeno nei contenuti, i cittadini avrebbero pagato
comprendendo le motivazioni della cifra da sborsare. Anche sul caso Ilva, per
esempio, Monti avrebbe dovuto imporsi con più chiarezza. Avrebbe
dovuto parlare ai cittadini con onestà e fermezza elencando dati e motivazioni
più precise. Perché? Per contenere la demagogia e la deriva berlusconiana.
Le elezioni sono sempre più vicine e Berlusconi ha appena
iniziato la sua campagna elettorale. Sarà una lotta dura e senza esclusione di
colpi. Il PD sembra sufficientemente forte (mi auguro che non sia come l'Inter di qualche anno fa, ricordate quella che vinceva gli scudetti ad agosto?); Grillo punterà a prendere più voti
possibile; Casini e l’area moderata sono lì a guardarsi intorno e aspettano di capire i movimenti della destra in generale.
La speranza è che questa volta a spuntarla sia l’Italia: fra le tante rogne potremmo risparmiarci almeno Berlusconi?
La speranza è che questa volta a spuntarla sia l’Italia: fra le tante rogne potremmo risparmiarci almeno Berlusconi?
Francès
P.S. [delle ore 17.06 del 09/12/2012]: Bene, Monti. La decisione di dichiarare di dimettersi (confermata o no dai fatti) ingarbuglierà il piano. Oltre che, ovviamente, accorciare di 15-20 giorni la campagna elettorale. Prendere le misure a Berlusconi è già una novità.
P.S. [delle ore 17.06 del 09/12/2012]: Bene, Monti. La decisione di dichiarare di dimettersi (confermata o no dai fatti) ingarbuglierà il piano. Oltre che, ovviamente, accorciare di 15-20 giorni la campagna elettorale. Prendere le misure a Berlusconi è già una novità.
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