domenica 30 settembre 2012

Liberismo non liberista

Il liberismo, questa forma di liberismo, deve avere oggettivamente i giorni contati. Perché il sistema è talmente marcio da essere ormai putrido.

Porto un esempio.
Lo Stato è sotto scacco da Marchionne. Ora, non da Marchionne nel senso fisico del termine, ma da quelli che incarnano gli interessi di Marchionne e da quelli che ragionano come Marchionne.Vediamo rapidamente perché:

  •           Se lo Stato dovesse aiutare la Fiat che dovremmo dire dell’austerità, del debito pubblico da risanare? E di tutti i sacrifici? E dei tagli? Gioverebbero alla Fiat. Ma per quanto tempo? Non c’è il rischio che fra qualche anno si ritornerebbe al punto di partenza come succede puntualmente da cinquanta (50) anno? Classico esempio di costi diffusi e benefici concentrati
  •           Se lo Stato dovesse lasciare al proprio destino la Fiat, il problema uscirebbe dalla porta per entrare dalla finestra. Marchionne chiuderebbe gli stabilimenti che reputa “inutili e dispendiosi” passando la patata bollente allo Stato stesso. Tutti in cassa integrazione con conseguente spreco di risorse in quanto con la cassa integrazione l’operaio non ha la garanzia di ritrovare un posto di lavoro

Chi ci rimette è lo Stato sempre e comunque. E, come tutti sanno, lo Stato non è un’entità metafisica o astratta. Lo Stato è la rappresentazione dei cittadini italiani. Ciò vuol dire che abbiamo perso noi. E che dobbiamo pagarla comunque noi.
Ora mi chiedo: una forma di liberismo che regala le proprie disfunzioni allo Stato quanto è poi così liberista? Non è l’apologia del comunismo (rigorosamente scritto a lettera minuscola), ci mancherebbe. 

Francès

PS: L'incipit del post è "liberamente" ispirato alla canzone dei Baustelle Il liberismo ha i giorni contatiCanzone a me molto cara. 

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