lunedì 29 luglio 2013

Wishful thinking, sulle mie vacanze

Volevo commentare questo articolo di Scalfari. Avevo le migliori intenzioni, ma non so per quale ragione mi è venuto più istintivo redigere un breve decalogo semiserio sulle vacanze. Mi perdoni la coscienza ma proprio non ce la faccio. E dire che è da ieri che avevo in mente di parlare ancora un po' di questo vecchietto. Ma niente.
Sulla falsariga del lenzuolo scalfariano, ecco il catalogo per le mie vacanze.

Prima di andare avanti con il post, mettete questo pezzo, please. Serve giusto per capire l'atmosfera con cui sono stati redatti (e quindi selezionati) i punti.

Dunque, l'ordine di questo elenco è rigorosamente alfabetico per evitare discussioni sulle priorità dei vari punti. 
Il mio augurio è ovviamente di raggiungerli tutti. Alcuni sembrano difficili da provare, ad esempio il primo. Ma io lo intendo proprio alla lettera. Se qualcuno mi vedesse fermo e/o stanco potrà contestare l'effettivo raggiungimento. 

- Attaccare sempre e comunque gli spazi
- Bere del buon rosso routine senza happy hour o aperitivi  
- Diventare più scuro dei miei occhiali da sole
- Dormire fino a tardi ma comunque poche ore
- Finire l'estate con uno storico triplete
- Guarire dalle punture delle zanzare milanesi
- Non usare il pc nemmeno per stampare il check-in del volo di ritorno
- Riprendere confidenza con la frizione 
- Spaccarmi al beach soccer e alzare la coppa
- Vincere la Caccia al Tesoro

Volendo riassumere tutto in una frase, direi:
"Sfasciare tutto, costruttivamente parlando"

Wishful thinking, per citare ancora una volta Petrucci.
Francès