mercoledì 10 ottobre 2012

Onore a Bufalino Gesualdo

Non voglio commentare questi aforismi. Credo che lo facciano da soli...
  • Autunno, stagione sleale.
  • Biblioteche, musei, cineteche... Non amo che camposanti.
  • Bisogna che abbiamo un'idea molto primitiva dell'eternità se facciamo tanto caso del morire a trenta o a cent'anni.
  • Capita a volte di sentirsi per un minuto felici. Non fatevi cogliere dal panico: è questione di un attimo e passa.
  • Certi amori sono soltanto sudori che si somigliano.
  • Che ci vuole a scrivere un libro? Leggerlo è la fatica.
  • Chi scrive per il suo tempo, disperi di sopravvivergli.
  • Ci vogliono virtù a iosa per fare un vizio.
  • Comunque vada la nostra partita con la vita finirà zero a zero.
  • Come ogni brutto sono sempre stato oggetto di passioni disinteressate.
  • Con le donne accade due volte di non saper cosa dire: all'inizio e alla fine d'un amore.
  • Costa una fatica del diavolo conservare una buona opinione di sé. Chissà come fanno, certuni.
  • Diffidate degli ottimisti, sono la claque di Dio.
  • Dio è migliore di quel che sembra, la Creazione non gli rende giustizia.
  • Dovetti scegliere fra morte e stupidità. Sopravvissi.
  • Due infelicità, sommate, possono fare una felicità.
  • È più facile amare gli altri che sé. Degli altri si conosce il meglio.
  • Eppure un guizzo solo di primavera basta a rendere allegra l'anima vedova, a mutare in piani di esaltata Arlecchina queste ostinate gramaglie.
  • E se Dio avesse inventato la morte per farsi perdonare la vita?
  • È un bluff? Non è un bluff? Fra poco muoio e lo vedo.
  • Exercitum in hiberna deduxit, condusse le truppe nei quartieri d'inverno... Così Cesare termina ciascuno dei commentari gallici. È probabile che aspettasse quei giorni d'ozio e quella luce di neve per dettare le sue gesta a uno scriba. Altrettanto dovrebbe ciascuno di noi, serbando all'azione le rimanenti stagioni.
  • Fra imbecilli che vogliono cambiare tutto e mascalzoni che non vogliono cambiare niente, com'è difficile scegliere!
  • Gira, rigira, da Talete in poi la filosofia pesta l'acqua nel mortaio.
  • Gli assenti hanno una volta torto ma novantanove volte ragione.
  • Grido, è vero, ma a fior di labbro.
  • Hic: lo spazio; Nunc: il tempo. Due tappeti volanti, due scale mobili su cui immobile avanzo. E Zenone non mi aiuta.
  • I pregiudizi han più sugo, talvolta, dei giudizi.
  • I ricordi ci uccidono. Senza memoria, saremmo immortali.
  • I sogni: "lavoro nero", ma non pagato, della ragione.
  • I suicidi sono solo degli impazienti.
  • Il dubbio è una passerella che trema tra l'errore e la verità.
  • Il pacifismo è guercio ma il bellicismo è cieco.
  • Il primo segno d'amore consiste nel trasformare un essere che ci era domestico in un demone sconosciuto.
  • Il sonno è amore di morte, l'insonnia paura di morte.
  • In un mondo d'arrivisti buona regola è non partire.
  • Insomma, sarà che siamo ottusi e il Suo riserbo ci frastorna, ma, insomma, qualche chiarezza in più, da parte di Dio, sarebbe stata augurabile.
  • L'amore, nella maggior parte dei casi, è soltanto un prestito con cauzione.
  • L'immaginazione è "la pazza di casa", m'insegnarono al liceo. La realtà è peggio, risposi: è la scema del villaggio.
  • L'unica cosa asciutta: la sterilità.
  • L'universo: un acrostico dove cerco di leggere Dio.
  • La fama è la gloria venduta a saldo, con gli sconti di fine stagione.
  • La felicità esiste, ne ho sentito parlare.
  • La parola è una chiave, ma il silenzio è un grimaldello.
  • La parola ha preceduto la luce e non viceversa: Fiat lux e la luce fu.
  • La vecchiaia comincia il giorno in cui, invece di scrivere a una donna, le telefoniamo.
  • Le dissi che l'amavo. Incassò la notizia come uno cheque.
  • Meno credo in Dio più ne parlo.
  • Metà di me non sopporta l'altra e cerca alleati.
  • Metri, metronomi, meridiane... L'uomo presume, misurando lo spazio e il tempo, di vincerli, mentre sono essi che misurano lui.
  • "Mi spaventa possedere chi amo, mi spaventa amare chi possiedo." Così disse Adamo e spartì eros e amore. Ma Eva non era contenta.
  • Molte donne si vestono bene, ma tutte si spogliano male.
  • Molte morti sono suicidi truccati.
  • Morire. Non fosse che per fregare l'insonnia.
  • Nascere è umano, perseverare è diabolico.
  • Non conosco voluttà più pungente del leggere, non già un libro da cima a fondo, ma, pescando a caso, qui una pagina lì un rigo, ritti in piedi, dinanzi alle cascate prodigiose d'una biblioteca.
  • Non il sonno ma l'insonnia della ragione genera mostri.
  • Non vedo perché sia legittimo amare insieme Cimarosa, Bach e Stravinskij e sia da fedifraghi amare a un tempo Carolina, Claudia e Maria.
  • Ognuno sogna i sogni che si merita.
  • Per fortuna gli eroi muoiono di morte violenta.
  • Quel colpo di pistola ci ha risparmiato, quanto meno, i dolori del vecchio Werther.
  • Resta dubbio, dopo tanto discorrere, se le donne preferiscano essere prese, comprese o sorprese.
  • Riconosco per mio solo ciò che ho scritto con inchiostro simpatico.
  • Sarò forse presuntuoso ma il mio specchio mi calunnia.
  • Scrivo poesie che si capiscono, devo sembrare un cavernicolo.
  • Se Dio esiste, chi è? Se non esiste, chi siamo?
  • "Se esistesse si saprebbe in giro," disse il filosofo, parlando di non so chi... [Dio]
  • Se volete saperne di più su di voi, origliate dietro le porte.
  • Senza note a piè di pagina, certe donne non si capiscono.
  • Si può anche dannare la propria vita, se si ha genio. Se si ha solo talento, è da stupidi.
  • Sociologo è colui che va alla partita di calcio per guardare gli spettatori.
  • Tale è la forza dell'abitudine che ci si abitua perfino a vivere.
  • Un grande scrittore è di solito meno intelligente di molti scrittori minori.
  • Un pene innamorato è spesso balbuziente.
  • Un'idea innaffiata dal sangue dei martiri non è detto che sia meno stupida di un'altra.
  • "Una biblioteca", dice Ralph Waldo Emerson, "è un harem". E se fosse una polveriera?
  • Una passione è il totale di due malintesi.
  • Veglia a due, in silenzio, nel buio. Finché uno si decide e mormora all'altro: "Dormi?"

FONTE: http://it.wikiquote.org/wiki/Gesualdo_Bufalino

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