Cosa
ci ha insegnato l’America?
A
nascondere il particolare nel tutto; ad approfittare di un interesse pubblico
per uno privato; a comprare un macchinone per farci posare il culo di una figa.
Ad organizzare festini per morire di solitudine. Perché la vera solitudine non si
nota in una grande festa. Perché solo così si può invitare qualcuno che invece
eviti quando sei solo per i più svariati motivi. Ad arricchirci senza lavorare
e a speculare sui soldi altrui; a presentarci per quelli che non siamo ma che
vorrebbe sentire chi ci ascolta. A convincerci che con i soldi si possa
comprare tutto, morte compresa.
Cosa
ci ha negato l’America?
Che “la sola cosa che un self-made man non potrà mai comprare” è nascere ricchi. E
poi ancora non ci hanno spiegato che i ricchi “sfracella[va]no cose e persone e
poi si ritira[va]no nel loro denaro o nella loro ampia sbadataggine o in ciò
che comunque li [tiene] uniti, e lascia[va]no che altri [mettano] a posto il
pasticcio che [hanno] fatto”.
Per
il resto ci pensiamo noi che da italiani sappiamo come funzionano certi
meccanismi.
Francès
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