Ai giorni che passano
Ti vedo sempre di rovescio
mentre faccio gli addominali,
mentre sono senza stivali
e attraverso una pozzanghera.
Mentre parlo a vanvera,
mentre sparo dritto alla luna
e mi illudo che non sia fortuna.
Ti vedo pur nello sfascio
quando piove e c'è neve,
quando sudo e puzzo di ascelle
cambio camicia e bretelle
quando lavoro e mi impegno
quando di là lascio il segno.
Cambio. Il passo è poi breve?
Non ti vedo di sghimbescio
nei tuoi versi facili
nei tuoi battiti gracili
Ormai non leggo e non scrivo
fra me e te sono io il divo
Non lo dicono gli istanti
brutti pensieri, dilettanti!
Non ti vedo manco di traverso
scivola l'orgogolio e l'amore
scivola la rima come sul sapone
e fa male. Quante notti e parole
quanti giorni, fatiche e tremori.
Fiato perso, il mondiale e la Caccia,
numero cinque dietro la maglia.
Ti vedo o non ti vedo?
è tardi o mi sono tradito?
ma tu vai avanti: tre giorni
e son ventisette e mezzo.
Francès
Nessun commento:
Posta un commento