Continuo a
leggere sbigottito le esternazioni di Ingroia. Non vedo contenuti, non vedo
idee. Solo caciara. È folle offendere la Boccassini. Che senso ha? Vediamo di
capirci qualcosa da questo parapiglia.
Ingroia denuncia un atteggiamento ostile
da parte di molti suoi colleghi (non
dimentichiamo che lui rimane un magistrato seppur in aspettativa per motivi
elettorali) e nomina Falcone (non capisco a che pro, perché fa figo?):
“Fu così anche per Giovanni
Falcone.”
Se fai il
magistrato (e rappresenti un potere) e all’improvviso decidi di candidarti, dal
punto di vista formale non ci sono restrizioni, ma è chiaro che la manovra
lascia spazio ad interpretazioni controverse, vogliamo negarle a prescindere?
Comunque, a ruota è seguita la risposta di Ilda Boccassini che mette in chiaro che fra Falcone e Ingroia la differenza è abissale. Mi pare che i fatti parlino chiaro, qualcuno ad oggi (ripeto, ad oggi!) potrebbe dire il contrario? Falcone del resto non ha mai fatto politica. Questo è una delle poche certezze.
Comunque, a ruota è seguita la risposta di Ilda Boccassini che mette in chiaro che fra Falcone e Ingroia la differenza è abissale. Mi pare che i fatti parlino chiaro, qualcuno ad oggi (ripeto, ad oggi!) potrebbe dire il contrario? Falcone del resto non ha mai fatto politica. Questo è una delle poche certezze.
Ingroia infine
risponde in maniera stizzita inserendo nella mischia un altro “grande” della magistratura:
“Non dico
cosa Borsellino diceva di lei.”
Ora, a parte
che Borsellino è morto e non può confermare o smentire, come mai non vuole
dircelo? Forse che l’intento è quello di mostrarsi al di sopra della Boccassini
senza però passare dai contenuti? Come
mai Ingroia non attacca la Boccassini portando qualche stralcio di idea? Una
cazzo. Una sola. Lo sento parlare e parlare e parlare, ma non ho sentito ancora
qualcosa di concreto. Un’idea, un concetto, un pensiero articolato. Un periodo,
una cazzo di frase con principale e subordinata che mi faccia capire la sua visione
politica. Va bene la rivoluzione, ma almeno ha chiaro in testa cosa vuole
ottenere? Quali sono gli obiettivi? La rivoluzione può essere un mezzo, non uno
scopo.
Che poi dal
punto di vista teorico mi chiedo:
come può un magistrato ergersi a paladino della rivoluzione? Ingroia ha
rappresentato e rappresenta il potere costituito (ribadisco che è un magistrato
in aspettativa), che rivoluzione è mai questa? Da che mondo e mondo il
giustizialismo o, per dirla in termini più consoni, il potere giudiziario è
stato a capo di una rivoluzione? Il potere giudiziario è conservatore.
Conservatore in senso buono, ma pur sempre conservatore. Perché il potere
giudiziario è direttamente dipendente dalla Legge. Questo è il paradosso Ingroia.
Con lui il concetto di rivoluzione è completamente svuotato dal suo significato
originale. Ma dov'è finita la sinistra? Quella non conservatrice! Vuoi vedere che non c'è mai stata?
In ultimo, una riflessione squisitamente politica. Ingroia è di sinistra. Quanto potrà ottenere? Il 5%? Perché togliere voti al PD? Per fare un favore al PDL? Ma Ingroia non era contro il capo del PDL...
Francès