sabato 18 gennaio 2014

Sull'attuale sistema elettorale

Delle tre proposte di Renzi relativamente all'argomento “legge elettorale”, ne condivido una (il modello a doppio turno alla francese). Penso però che la via più semplice per arrivare alle elezioni con un sistema credibile sia quello di rivedere l'attuale modificandolo anche in conseguenza del parere espresso dalla Corte Costituzionale.

Il Porcellum potrebbe essere rivisto perché in fin dei conti non è un sistema così scandaloso per come lo si vende. Ci sono tre i punti criminosi che vanno cancellati perché frutto di idee perverse e speculative:
  • il premio maggioranza differenziato
  • le liste bloccate
  • le candidature in più collegi
Sul premio di maggioranza su base nazionale alla Camera e su base regionale al Senato si è già detto tanto: c'è il grande rischio di avere due maggioranze diverse nei due rami del Parlamento. Sarebbe meglio convergere in uno o nell'altro senso (propendo per quello su base nazionale).

La lista bloccata non è un concetto errato in assoluto e ha senso se il numero dei candidati di ogni lista è il più vicino possibile al numero massimo dei candidati eleggibili in ogni circoscrizione (e ancora meglio se quest'ultimi sono conosciuti a livello locale); invece il Porcellum ha permesso di schierare una rosa sterminata di candidati in proporzionale al numero massimo di candidati eleggibili. Ma il disastro si è verificato poiché ogni partito ha scelto chi eleggere in Parlamento a tavolino dopo le elezioni a causa anche delle candidature in più collegi. Faccio sempre un esempio banale: ammettiamo che sono presente in più circoscrizioni e arrivo primo in una circoscrizione, terzo in un'altra e quarto in un'altra ancora. Il giorno dopo le elezioni posso decidere da quale circoscrizione essere eletto facendo così scorrere le preferenze nelle altre. Il risultato è che un candidato può essere ripescato e quindi eletto anche se non si trova in una posizione che glielo consentirebbe.

Detto ciò, penso che il doppio turno alla francese sarebbe un bel passo avanti in Italia in quanto garantirebbe una maggiore stabilità e continuità politica e costringerebbe i partiti a responsabilizzarsi. Ve lo immaginate Grillo “costretto” a governare? Invece di urlare inopportunamente contro tutto e contro tutti, dovrebbe costruire, edificare, dirigere. In altre parole, dovrebbe esporsi a sue spese e dovrebbe dimostrarci di avere delle idee che possano permettere di governare e di risalire la china. Insomma, le sue chiacchiere teoriche dovrebbero trovare attuazione pratica. Stessa cosa per Renzi, riuscirà ad essere all'altezza? Visto che propone, propone e propone. E propone e propone e propina soluzioni a destra e a manca, riuscirà a prendere una posizione stabile, fissa e soprattutto degna di nota? O, con la scusa che siamo noi elettori a dover decidere sulle nostre sorti, continuerà a deliziarci di elenchi insulsi e generici su ogni argomento?
Insomma, quest'ultimo modello ci consentirebbe di capire il reale valore dei nostri politici al netto di inciuci, allenze, compromessi. Non avrebbero insomma più la scusa retorica che è sempre colpa degli accordi di partito, delle coalizioni e quindi degli altri che non la pensano come loro.


Francès