mercoledì 23 aprile 2014

Nugae, le mie parole [e son quattro]

Un palindromo sulla sabbia - cronaca di un sogno

E proprio quando l’onda arriva e invade il bagnasciuga che ti esalti, lo so. Sdraiata, aspetti che l’onda ti avvolga con la sua delicatezza, e non ti accorgi di nulla. E così che van le cose; ed io che avevo inciso quel palindromo proprio lì, al tuo fianco, adesso sono in apnea con te. Ti ammiro nella tua estasi, come trattieni il fiato tu nessuno! Sei rimasta ferma ad aspettarla, quest’onda, e in cuor tuo sapevi che sarebbe arrivata. Nessun dubbio ti assale, tu credi in quell’eterno ritorno che ci rende vivi. Ed io? Io fermo nella classica posizione fetale; io ad occhi chiusi e mani incrociate a difendere il mio palindromo.

L’onda ha preso corpo, la sento coprire mezza spiaggia; trenta centimetri e nulla più d’acqua che ci costringe a trattenere il respiro. Ma tu sei pacata, tranquilla; sai gestire il tempo fra un’onda e l’altra e ignori il resto. Ti invidio perché io invece sono preoccupato. E se l’onda cancella quel palindromo? E se non lo ritrovo più, perso per sempre? Tu hai aspettato l’onda e non hai nulla da temere, o mia speranza. Tanto la tua è un’attesa astratta che non si lascia degradare dagli agenti materiali. Così reagisco. Voglio tirar su la testa e respirare. Voglio abbandonare il mio lavoro e scappare.

E così mi prendi per mano e mi tiri a te. Io ci ricasco per un po'. Inizio a credere di nuovo in te e l’attesa si fa più dolce. Ma non ho più ossigeno, e butto via un po’ d’aria. Mi ribello, insorgo e ti caccio via da me. Sento le forze venir meno, apro gli occhi e cerco il mio palindromo. Svanito. Tu mi guardi sorridendo e mi indichi qualcosa ma io non ne voglio più sapere. Ti avvicini a me con uno strano movimento e mi riprendi per mano: butto via l’aria, con un colpo di reni ti spingo violentemente verso terra e riemergo prepotentemente. Proprio in quel momento l’onda si ritira e ti vedo proprio sul mio disegno:

“Perché mi ha buttato sul tuo disegno?”, mi sussurri sorridendo.

Francès

sabato 18 gennaio 2014

Sull'attuale sistema elettorale

Delle tre proposte di Renzi relativamente all'argomento “legge elettorale”, ne condivido una (il modello a doppio turno alla francese). Penso però che la via più semplice per arrivare alle elezioni con un sistema credibile sia quello di rivedere l'attuale modificandolo anche in conseguenza del parere espresso dalla Corte Costituzionale.

Il Porcellum potrebbe essere rivisto perché in fin dei conti non è un sistema così scandaloso per come lo si vende. Ci sono tre i punti criminosi che vanno cancellati perché frutto di idee perverse e speculative:
  • il premio maggioranza differenziato
  • le liste bloccate
  • le candidature in più collegi
Sul premio di maggioranza su base nazionale alla Camera e su base regionale al Senato si è già detto tanto: c'è il grande rischio di avere due maggioranze diverse nei due rami del Parlamento. Sarebbe meglio convergere in uno o nell'altro senso (propendo per quello su base nazionale).

La lista bloccata non è un concetto errato in assoluto e ha senso se il numero dei candidati di ogni lista è il più vicino possibile al numero massimo dei candidati eleggibili in ogni circoscrizione (e ancora meglio se quest'ultimi sono conosciuti a livello locale); invece il Porcellum ha permesso di schierare una rosa sterminata di candidati in proporzionale al numero massimo di candidati eleggibili. Ma il disastro si è verificato poiché ogni partito ha scelto chi eleggere in Parlamento a tavolino dopo le elezioni a causa anche delle candidature in più collegi. Faccio sempre un esempio banale: ammettiamo che sono presente in più circoscrizioni e arrivo primo in una circoscrizione, terzo in un'altra e quarto in un'altra ancora. Il giorno dopo le elezioni posso decidere da quale circoscrizione essere eletto facendo così scorrere le preferenze nelle altre. Il risultato è che un candidato può essere ripescato e quindi eletto anche se non si trova in una posizione che glielo consentirebbe.

Detto ciò, penso che il doppio turno alla francese sarebbe un bel passo avanti in Italia in quanto garantirebbe una maggiore stabilità e continuità politica e costringerebbe i partiti a responsabilizzarsi. Ve lo immaginate Grillo “costretto” a governare? Invece di urlare inopportunamente contro tutto e contro tutti, dovrebbe costruire, edificare, dirigere. In altre parole, dovrebbe esporsi a sue spese e dovrebbe dimostrarci di avere delle idee che possano permettere di governare e di risalire la china. Insomma, le sue chiacchiere teoriche dovrebbero trovare attuazione pratica. Stessa cosa per Renzi, riuscirà ad essere all'altezza? Visto che propone, propone e propone. E propone e propone e propina soluzioni a destra e a manca, riuscirà a prendere una posizione stabile, fissa e soprattutto degna di nota? O, con la scusa che siamo noi elettori a dover decidere sulle nostre sorti, continuerà a deliziarci di elenchi insulsi e generici su ogni argomento?
Insomma, quest'ultimo modello ci consentirebbe di capire il reale valore dei nostri politici al netto di inciuci, allenze, compromessi. Non avrebbero insomma più la scusa retorica che è sempre colpa degli accordi di partito, delle coalizioni e quindi degli altri che non la pensano come loro.


Francès